Come prepararsi all’arrivo dell’intelligenza artificiale in azienda
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5 best practices per non farsi travolgere dall’AI e massimizzare gli investimenti
Da un paio d’anni ormai, il termine intelligenza artificiale (o IA / AI) è diventato protagonista non solo del panorama tecnologico, ma anche di quello sociale ed economico mondiale. Da fenomeno mediatico, inizialmente conosciuto dal grande pubblico tramite strumenti come ChatGPT, si sta gradualmente affermando come una realtà sempre più concreta anche all’interno delle aziende.
Entusiasmante, a nostro parere, è vedere come questa tecnologia si stia evolvendo davanti ai nostri occhi, in tempo reale. Stiamo infatti vivendo in un periodo storico e tecnologico che avrà un grande impatto nella nostra società e in quella del futuro. Oggi l’IA può sembrare una novità, ma tra qualche anno sarà probabilmente così integrata nelle nostre vite da passare “inosservata”, diventando parte della nostra quotidianità. Un po’ come l’avvento dell’elettricità e di Internet: elementi rivoluzionari divenuti normali.
A differenza della sfera personale, nel contesto lavorativo esistono fattori che, di fronte a una tecnologia dirompente come l’IA, possono influenzare in modo decisivo il successo, il rallentamento o persino il fallimento di un’impresa.
Come possiamo dunque farci trovare preparati e sfruttare al massimo le risorse a nostra disposizione?
1. Digitalizzazione dei processi: la base da cui partire
L’intelligenza artificiale, si sa, lavora con i dati. Dati che contengono informazioni su quelle che possiamo riassumere nelle 3 P: Prodotti, Processi e Persone.
Prodotti.
Ogni azienda dispone di un catalogo dei prodotti o dei servizi che offre. In questo catalogo sono presenti immagini, dettagli tecnici, prezzi e descrizioni testuali.
Processi.
Ogni azienda è governata da processi. Come svolgere una determinata attività, come gestire le persone, i problemi, i clienti, i fornitori, cosa è necessario compiere per arrivare a un risultato desiderato, ecc. Ogni reparto deve seguire i suoi processi decisionali e produttivi.
Persone.
I clienti, coloro intorno a cui ruotano i business. I loro dati sono preziosi: dalle preferenze a quelli anagrafici, queste informazioni devono essere raccolte attentamente e disponibili per effettuare analisi.
Digitalizzare questi dati e processi è il primo passo per integrare l’intelligenza artificiale in azienda. Queste informazioni, se adeguatamente raccolte e organizzate, costituiscono infatti il fondamento per sfruttare le potenzialità dell’IA, poiché senza una solida digitalizzazione, l’adozione di soluzioni avanzate risulta impossibile.
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2. Tempistica: chi prima arriva meglio alloggia?
L’intelligenza artificiale è ancora percepita da molti come una novità che appare più legata al marketing che a risultati concreti. Questa percezione può spingere alcune aziende ad attendere, osservando come evolvono le cose.
Certamente è bene prima guardare, apprendere e farsi un’idea, ma bisogna comunque fare attenzione a non aspettare troppo, o sarà troppo tardi per rimediare. Facciamo un attimo un passo indietro.
Guarda, o immagina, la tua scrivania. Molto probabilmente sopra ci saranno un computer (pc o fisso), un secondo schermo, un telefono fisso, un cellulare e qualche blocco di carta.
Ora, invece, prova ad immaginare la scrivania di una persona che ricopriva il tuo stesso ruolo 50 anni fa. Rimuovi computer (pc o fisso), il secondo schermo e il cellulare, e sostituiscili con altri blocchi di carta, stampe, contratti, ecc.
Potenzialmente, possiamo paragonare l’introduzione dell’intelligenza artificiale in azienda a quella del computer. I primi che l’hanno accolto sulle loro scrivanie hanno cambiato il modo di lavorare per il meglio, diventando più veloci, ordinati e ottimizzando i tempi e le attività. Chi, invece, nello stesso periodo continuava a lavorare alla “vecchia maniera”, è stato poi travolto dalla digitalizzazione, risultando in una corsa per mettersi in pari quando i suoi competitor erano già ad uno stadio più avanzato.
E ovviamente i computer non sono rimasti gli stessi, ma si sono evoluti con il tempo. Così come le applicazioni di AI utili per il business sono presumibilmente ancora limitate rispetto al loro potenziale, in futuro si evolveranno, diventando “comuni” alla nostra quotidianità.
L’importante è iniziare a inserire questa tecnologia il prima possibile per garantire un’introduzione graduale che porta ad un vantaggio competitivo.
3. Formazione e curiosità: il vero valore aggiunto
L’intelligenza artificiale non deve essere percepita come un rivale o un sostituto, ma come un mezzo per ampliare e valorizzare le nostre competenze. Attraverso un percorso basato su formazione e curiosità, le professioni possono evolversi, essere riqualificate e arricchite, aprendo la strada a nuove possibilità di sviluppo.
Formare le persone per collaborare con l’intelligenza artificiale significa dotarle di nuove competenze che le rendano protagoniste di questa transizione tecnologica. La formazione non deve essere intesa solo come un addestramento tecnico, ma anche come un processo continuo di aggiornamento per mantenere la competitività in un mondo che cambia rapidamente.
La curiosità, d’altro canto, è il motore essenziale per affrontare l’adozione di qualsiasi novità, tecnologica e non. Informandosi, ascoltando gli esperti e provando in prima persona, ci si sente parte attiva del processo di trasformazione tecnologica, e si vede l’intelligenza artificiale come un’alleata, piuttosto che una nemica.
In questo equilibrio tra tecnologia e persone risiede la vera forza del futuro lavorativo.
4. Analisi: guarda ciò che fa per te
L’intelligenza artificiale offre una vasta gamma di funzionalità, ma non tutte sono necessariamente adatte o utili alla tua realtà aziendale. Prima di investire in nuove tecnologie, è bene compiere un’analisi della propria azienda per comprendere esattamente dove e come implementare queste novità. Individuando punti di forza, di debolezza e di miglioramento si possono evitare investimenti superflui, concentrando le risorse su qualcosa che può effettivamente portare valore.
Un esempio? Un’analisi potrebbe rivelare che il reparto amministrativo dedica una quantità significativa di tempo all’inserimento e alla gestione dei dati, sottraendolo ad altre mansioni. Infatti, le attività ripetitive e a basso valore aggiunto sono particolarmente adatte all’automazione, non solo attraverso l’IA.
Anche se l’intelligenza artificiale è uno strumento potente e rivoluzionario, non può fare tutto (almeno per il momento). È importante mantenere aspettative realistiche e implementare l’AI in modo strategico e mirato. Il successo nell’integrazione dell’intelligenza artificiale non si basa sull’adottare tutto indiscriminatamente, ma sull’uso intelligente delle soluzioni che fanno davvero la differenza per la te, il tuo team e la tua azienda.
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5. Assicurati di tenere i dati al sicuro
In questo articolo abbiamo parlato di dati e velocità. Essere tra i primi è certamente un vantaggio, ma è altrettanto fondamentale procedere con cautela. E qui arriviamo all’ultimo punto.
Quando si tratta di dati aziendali, e più in generale di dati sensibili, bisogna fare attenzione a chi ne ha accesso. Come abbiamo visto, l’intelligenza artificiale è uno strumento che lavora sui dati e con i dati e, per sua natura, si nutre di essi. Ciò significa che per poter dare le risposte a cui siamo abituati (pensa, ad esempio, a ChatGPT) ha dovuto imparare a farlo attraverso l’analisi di milioni di dati simili, in un processo noto come training (allenamento).
Per questo motivo, quando andiamo ad installare soluzioni di AI in azienda, dobbiamo fare attenzione che queste non diffondano al di fuori i nostri dati, con piattaforme che li condividono con terzi e li utilizzano per altri scopi, tra cui quello di training delle proprie tecnologie.
Di conseguenza, quando si analizzano soluzioni basate sull’IA o integrate con essa, è indispensabile considerare anche questo aspetto, garantendo la massima protezione e riservatezza dei dati aziendali.
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Conclusione
L’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle aziende rappresenta un’opportunità straordinaria, ma richiede consapevolezza, preparazione e un approccio strategico. Digitalizzare i processi aziendali, agire tempestivamente, investire nella formazione del personale e proteggere i dati sono alcune best practices per non farsi travolgere dal cambiamento, ma piuttosto cavalcarlo con successo.
Sfruttare l’IA in modo consapevole e responsabile permette alle aziende di evolversi, distinguersi e costruire una solida base per affrontare le sfide di domani. Perché il futuro è qualcosa che si costruisce, iniziando dalle scelte di oggi.
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